Videomessaggio della premier Meloni al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria a Capri

Videomessaggio della premier Meloni al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria a Capri

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta con un videomessaggio in apertura del 39esimo convegno dei giovani imprenditori di Confindustria. L’intervento è stato proiettato nella sala teatro del grand hotel Quisisana a Capri.

 

Questo è il testo del videomessagio della premier.

Buongiorno a tutti.

Grazie al Presidente Di Stefano per questo invito. Mi dispiace non essere riuscita a partecipare in presenza a questa iniziativa a Capri, ma in ogni caso ci tenevo a farvi arrivare il mio saluto e il mio contributo.

Ho partecipato in passato più volte alle vostre iniziative, e mi faceva piacere partecipare anche da Presidente del Consiglio.

Vi ringrazio per aver scelto di dedicare il trentanovesimo convegno nazionale di Capri al contributo che il settore privato può dare al Piano Mattei per l’Africa. Io penso sia una conferma ulteriore di come il nostro tessuto economico e produttivo capisca l’importanza di questa sfida, e sia sempre più consapevole di quanto questo Piano sia un’iniziativa strategica e di respiro nazionale. Io spero anche capace di travalicare i singoli governi, diventare una iniziativa strategica dell’Italia sul lungo periodo. È un progetto che questo Governo ha lanciato ma che appartiene all’Italia nel suo complesso, perché è un progetto nel nostro interesse nazionale, nell’interessa nazionale della nostra storia e nella nostra vocazione geopolitica, guardare al Sud, al Mediterraneo, all’Africa, costruire con i popoli e le Nazioni africane un nuovo modello di sviluppo, che sia un modello di partenariato, di crescita condivisa, un modello da pari a pari. Questo è un punto molto prezioso, perché il successo del Piano Mattei dipenderà anche e soprattutto dallo sforzo che l’intero Sistema Italia, in tutte le sue articolazioni, sarà capace di produrre. Dal tessuto produttivo possono arrivare idee, ma soprattutto soluzioni ai problemi concreti. Perché non c’è nessuno più concreto di chi fa impresa e ogni giorno è chiamato ad organizzare il proprio lavoro e a programmare gli investimenti per il futuro.

Il Piano Mattei che abbiamo scritto non è altro che questo: un piano concreto, fatto di progetti realizzabili, sostenibili, da attuare secondo un cronoprogramma ben delineato e stabilito. E credo che anche questa sia una novità importante che abbiamo voluto introdurre, perché di tutto c’era bisogno tranne che dell’ennesima lungo elenco di buoni propositi o di un nuovo grande libro dei sogni, magari da dimenticare in qualche cassetto appena dopo averlo scritto e magari averlo presentato. Con questo spirito e con questo approccio abbiamo lavorato in questi mesi per porre le basi del Piano, per avviare i progetti pilota nelle prime nove Nazioni con le quali abbiamo scelto di avviare questa collaborazione.

L’Africa chiaramente sta attraversando una serie di transizioni che potremmo definire epocali, da ogni punto di vista. Entro il 2050 la popolazione africana supererà quota 2,3 miliardi, un quarto della popolazione globale, e la metà di queste persone avrà meno di 26 anni. È uno scenario che ci dice fondamentalmente due cose: che l’Africa si appresta a diventare uno dei principali mercati mondiali, e che saremo chiamati a confrontarci con sistemi economici e produttivi sempre più dinamici e intraprendenti. Dinamismo e intraprendenza che non difettano di certo al sistema produttivo e industriale italiano, e che sono la base da cui partire per creare sinergie e collaborazioni di medio e lungo periodo con i giovani imprenditori africani.

Io sono convinta che l’investimento nel capitale umano sia uno dei driver di sviluppo della nostra collaborazione, e non è un caso che la formazione sia proprio uno dei pilastri del Piano Mattei. Ciò che serve è puntare sulla formazione tramite le filiere dei diversi settori produttivi, e io sono certa che il settore privato italiano possa fare la differenza soprattutto su questo. In questi mesi abbiamo lavorato molto anche per costruire l’architettura finanziaria che è necessaria a sostenere i progetti del Piano Mattei. Ed è un lavoro che abbiamo portato avanti insieme alle Istituzioni internazionali e alle Nazioni che volevano dare il loro contributo. Abbiamo creato strumenti finanziari innovativi con la Banca Africana di Sviluppo, stiamo sostenendo la Piattaforma virtuale per gli investimenti che è stata lanciata dall’Unione Africana e dall’OCSE, per migliorare la trasparenza e le politiche pubbliche sugli investimenti nel continente africano. A tutto questo, si somma l’impegno per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane, con una serie di interventi che comprendono la “Misura Africa” di Simest per le PMI e gli strumenti di Cassa Depositi e Prestiti per gli investimenti delle aziende di maggiori dimensioni.

Insomma, è un grande lavoro che ha sostanzialmente un obiettivo di fondo: costruire insieme alle Nazioni africane nuove occasioni di sviluppo, aiutare i popoli africani ad esprimere il loro grande potenziale. È un traguardo che possiamo raggiungere solo se mettiamo da parte le dichiarazioni di principio e ci rimbocchiamo le maniche, mettendo in ciò che facciamo concretezza, pragmatismo e rispetto per i nostri interlocutori. E so che, da questo punto di vista, non mancherete di fare la vostra parte.

Quindi grazie, grazie per il focus di questa iniziativa, grazie per il lavoro che abbiamo fatto fin qui insieme, grazie soprattutto per il lavoro che faremo insieme in futuro. Buon lavoro a tutti.

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