Falsa attestazione nel ripristino di abusi edilizi e frode processuale a Capri: condannati in appello un ex tecnico comunale e un costruttore, imprenditore patteggia

Falsa attestazione nel ripristino di abusi edilizi e frode processuale a Capri: condannati in appello un ex tecnico comunale e un costruttore, imprenditore patteggia

L’ex capo dell’ufficio tecnico settore edilizia privata del Comune di Capri Massimo Stroscio e il costruttore caprese Biagio Gargiulo sono stati condannati dal giudice Luisa Toscano della corte d’appello di Napoli a 2 anni e 6 mesi a testa, a conclusione del processo che li vedeva imputati con le accuse di concorso in frode processuale, depistaggio e attestazione falsa nella relazione di avvenuto ripristino di un abuso edile all’interno di una proprietà in via Cercola. A Stroscio e a Gargiulo sono state concesse le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti, che hanno portato alla rideterminazione della pena. Per l’altro co-imputato, l’imprenditore napoletano del marchio Kiton, Silverio Paone, il giudice ha accolto la richiesta di concordato rideterminando la pena in 2 anni e 4 mesi. In primo grado le pene erano state decisamente più severe: Gargiulo e Paone erano stati condannati a 4 anni ciascuno, Stroscio a 3 anni e 4 mesi. Sono stati dichiarati prescritti i reati di natura edilizia. L’inchiesta, condotta dai carabinieri in sinergia con la Procura, fece molto scalpore anche perché portò nell’estate del 2018 all’emissione di misure cautelari a carico degli indagati.



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