Il Comune di Capri ha annullato negli ultimi giorni, in via cautelativa e fatto salvo ogni ulteriore verifica ed approfondimento, una serie di ordinanze di ingiunzione al pagamento della sanzione amministrativa ed ambientale per opere abusive che erano state notificate nelle scorse settimane per inottemperanza a ordini di demolizione emessi molti anni addietro. A firmare i provvedimenti di annullamento è stato l’ing. Salvatore Rossi, responsabile del settore edilizia privata dell’ufficio tecnico comunale, lo stesso funzionario che aveva emesso le ingiunzioni di pagamento di 20mila euro.
Alla base della decisione vi è l’orientamento espresso dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato secondo cui “la sanzione pecuniaria prevista dall’art. 31, comma 4-bis, del D.P.R. n. 380 del 2001 non può essere irrogata nei confronti di chi – prima dell’entrata in vigore della I. n. 164 del 2014 – abbia già fatto decorrere inutilmente il termine di 90 giorni e sia risultato inottemperante all’ordine di demolizione, pur se tale inottemperanza sia stata accertata dopo la sua entrata in vigore”.
Di conseguenza, come rilevato sempre dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, “col decorso del termine di 90 giorni il responsabile non può più demolire il manufatto abusivo, poiché non è più suo, sicché non è più perdurante l’illecito omissivo (in quanto si è “consumata” la fattispecie acquisitiva), sicché l’applicazione dell’art. 31, comma 4-bis, anche alle ipotesi in cui il termine di 90 giorni era già decorso prima della sua entrata in vigore, comporterebbe l’applicazione di una sanzione per una omissione giuridicamente non più sussistente, essendo preclusa ogni modifica del bene in assenza di ulteriori determinazioni del Comune sulla gestione del bene divenuto ormai suo”.
E speriamo che, divenuto ormai “suo” , della comunità, SIA DEMOLITO!
…invece di essere un nuovo B&B.