Bozzaotre: “Sul mare serve un approccio intelligente, invece di parlare per sigle e titoloni”

Bozzaotre: “Sul mare serve un approccio intelligente, invece di parlare per sigle e titoloni”

Si parla di mare e delle problematiche annesse: il vicesindaco di Capri Roberto Bozzaotre, attraverso i social, ha espresso con un lungo post la sua opinione e indicato l’approccio necessario. Ecco il testo.

“Mi piacerebbe che sul mare si iniziasse a dire anche qualcosa di intelligente, invece di parlare per sigle e titoloni.

Ci provo, senza garantire sull’esito.

Per me esistono due temi fondamentali, che se non mettiamo in agenda non saremo mai in grado di incidere seriamente, neanche se facessimo l’area marina protetta più protetta del mondo.

Il primo è il dissesto idrogeologico che, nel tempo, ha comportato l’interdizione di una parte rilevante (e maggioritaria) della costa.

Molto facile mettere catene e cartelli, molto più difficile ma utile provare a recuperare ciò che si può.

Se diminuiscono le zone di interesse, aumenta il traffico nelle zone non interdette.

Facile no? Se abbiamo due strade ed una chiude, nell’altra ci sarà più traffico.

E poi c’è il problema dei problemi: la velocità.

Davvero vogliamo raccontarci che il problema è dove si naviga e dove si attracca e non la velocità a cui si procede?

Il perimetro è preso d’assalto perché non ci si è mai fatti carico di individuare soluzioni per tenere sotto controllo la velocità.

Il moto ondoso che rende impossibile godersi un bagno persino sulle spiagge libere è insostenibile perché non ci si è fatti carico di individuare soluzioni per tenere sotto controllo la velocità.

E sia chiaro, idee, investimenti e strumentazioni devono provenire dall’Amministrazione Comunale.

Non tuteleremo le coste proibendo tutto.

Così come non si combatte il traffico a terra vietando la circolazione di tutti i veicoli del mondo.

Salvaguardiamo le coste se dopo aver studiato seriamente ci diamo una scala di valori da sostenere:

PRIMO POSTO: la sicurezza e l’ambiente. Senza proprio girarci attorno, è ovvio.

SECONDO POSTO: la fruibilità dei luoghi.

Bello farsi il giro dell’isola e godersi un giro in barca? Si! E allora lo dobbiamo consentire attraverso regole chiare che tutelino il valore di cui al punto uno.

TERZO POSTO: l’attrattivitá turistica del giro in barca, permettendo la possibilità di fare una esperienza che deve tornare ad essere unica.

Senza nascondere la bellezza.

O quando andiamo a Parigi ci fanno vedere la Gioconda da lontano e ci impediscono di salire sulla Torre Eiffel?

Come al solito ci vuole equilibrio e studio, con la speranza che almeno su questo argomento saremo in grado di decidere noi le regole del gioco senza farcele dettare da filosofi ed interessi alieni.

Ma attenzione perché per mare non ci sono taverne, e se ritardiamo ancora nell’approntare soluzioni davvero sensate non ci perdoneranno nè la natura né il mercato.

Insomma un po’ di serietà, senza troppa teoria ma con un bel taglio pratico (che significa anzitutto coinvolgere gli operatori senza farli passare sempre per quello che non sono) e volete vedere che il problema lo risolviamo in pochissimo tempo?”.

9 pensieri su “Bozzaotre: “Sul mare serve un approccio intelligente, invece di parlare per sigle e titoloni”

  1. Uno spunto di riflessione, anche due:

    – mi metti le boe dai Faraglioni alla Punta di Mulo, ok, dalla Fontelina a Torre Saracena non c’è zone balneabili/spiagge, utilità della recinzione? Utilità zero nel momento in cui esiste già un regolamento che impone navigare ad una certa distanza dalle coste, ulteriore inutilità il fatto che il costone a monte dell’area Arsenale è pericolante ed è proibita la balneazione.

    – chiudere alla navigazione l’area cinta dalle boe significa costringere lo stesso numero di imbarcazioni in un’area ridotta con quindi più alta possibilità di incidenti in mare.

    – ridurre la velocità di navigazione, idem come sopra, già c’è un regolamento che lo prevede, basterebbe farlo rispettare dalle preposte forze dell’ordine quotidianamente e non solo ad Agosto quando fa notizia e questo dovrebbe essere applicato anche alle compagnie di navigazione che entrano ed escono dal porto a velocità sostenute creando pericolo e moto ondoso nocivo per persone e barche ormeggiate nel porto in particolare ai pontili galleggianti.

    – I campi boa come ce ne è nella baia di Marina del Cantone meglio conosciuta come Nerano, cosa tanto difficile?

    – Negli anni ’90, quando il traffico da diporto era una sciocchezza in confronto a quello attuale, c’era, se ben ricordo, anche Capo Trani che di persona o chi in sua vece regolamentava le velocità in approccio ed uscita dal porto facendo servizio in testata di molo, oggi invece si spera nella tecnologia, qualcuno ha paventato una sorta di autovelox del mare che poi prenderebbe cosa, la targa che i mezzi da locazione e noleggio al di sotto dei 10 metri non hanno?

  2. Avere le boe dai faraglioni a punta di Mulo, non significa che non potete navigare su quel versante. Lo potete fare ma tenendovi al di fuori, perché anche se non ci fossero sarebbe comunque proibito navigare sotto costa a meno di “tot” metri. Siccome ci sono tanti indisciplinati che se ne sbattono delle regole e normative, allora ben vengano limitazioni e divieti. AMEN.

  3. Globulo ti sfugge che in uno Stato democratico ci sono delle regole precise e non “tot” quindi comincerei col dirti che se non sei informato dovresti esimerti dal limitare l’altrui libertà come hanno fatto installando le boe, la distanza è di 100 metri dai costoni rocciosi quindi le boe sono un abuso, visto che le regole, precise e non “tot” ci sono ci vuole chi le faccia rispettare 365 giorni l’anno e non solo due settimane su 52 per far notizia questo detto fare di tutta l’erba un fascio e chiamare indisciplinati tutti quelli che vanno per mare ha la stessa valenza del “tot” di cui sopra

  4. Qual’è il problema? Che le boe a 100 mt. non possono essere ignorate, come il divieto a 100mt senza boe? G. , i tuoi gretti sproloqui sono solo per i tuoi interessi.

    1. Caro Federico,

      in altre circostanze neanche replicherei ma faccio eccezione nel tuo caso perché non sono i “miei” interessi ma sono quelli di una comunità contro la quale gente come te, gente che fino all’altro ieri andava per mare, che faceva noleggio abusivo o che piuttosto che ammettere a sé stessa non potersi permettere una sdraio in spiaggia vuole vedere una categoria intera soccombere senza avere la più pallida idea dell’indotto che questa crea per l’isola.

      Ti auguro un buon ferragosto col panino sullo scoglio a Marina Grande

  5. P.s. Disprezzare e dileggiare chi non ha soldi mostra tutto quello che si ha nell’anima, cioè niente, solo il denaro.
    Ho voluto dire questo, perchè chi legge rifletta: temo per l’influenza malefica che quelle parole possano avere.

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