Chiusura anticipata della funicolare di Capri, ecco la replica del team di tecnici e del direttore d’esercizio

Chiusura anticipata della funicolare di Capri, ecco la replica del team di tecnici e del direttore d’esercizio

Sulla chiusura anticipata della funicolare di Capri interviene con un comunicato il team di tecnici, unitamente al direttore di esercizio. Questa la dichiarazione diffusa attraverso i social e pubblicata sulla pagina della Sippic Funicolare di Capri.
“La manutenzione di un impianto funiviario come la funicolare terrestre di Capri, che trasporta circa due milioni di passeggeri all’anno, riveste fondamentale importanza.
In una realtà come quella caprese dove la stagione turistica dura 10 mesi il tempo per i necessari ed impegnativi lavori di manutenzione è ridotto a circa due mesi. La chiusura generalmente si prolunga per qualche altra settimana per consentire i collaudii ministeriali senza i quali non è possibile riaprire l’impianto al pubblico esercizio.
Questo anno, oltre alla ordinaria manutenzione, i lavori interesseranno i carrelli delle vetture. Si renderà necessario sollevare i treni con apposite gru, con enormi difficoltà logistiche.
L’intervento è stato affidato a primaria ditta ed è stato organizzato e programmato in due anni di preparativi. Occorre infatti sapere che i componenti di ogni impianto a fune non sono pezzi standard che si trovano in commercio ma vengono realizzati appositamente per ciascun impianto. I Comuni sono stati avvisati sin da ottobre con pec del sottoscritto direttore di esercizio che, al fine di garantire l’apertura entro marzo, la chiusura sarebbe stata anticipata a dicembre, approfittando del periodo statisticamente meno affollato.
Si coglie l’occasione per segnalare che il Comune di Capri, sebbene sollecitato da oltre dieci anni, non ha ancora provveduto ad eliminare le infiltrazioni di acqua piovana che, dal terrazzo sovrastante la sala macchine, ricadono sui quadri elettrici.
La funicolare di Capri, pur di garantire la continuità del sevizio, ha mantenuto l’impianto aperto assumendo in proprio gli enormi rischi.
E’ ormai indispensabile un intervento radicale sul suolo comunale per non compromettere la continuità del servizio alla riapertura della stagione turistica”.

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