Cocktail per amore da Gemma a favore di Edela a sostegno degli orfani di femminicidio: ospite l’attrice Giuliana De Sio

Cocktail per amore da Gemma a favore di Edela a sostegno degli orfani di femminicidio: ospite l’attrice Giuliana De Sio

Capri tende una mano agli orfani di femminicidio. A farlo è Gemma Rocchi, volto e nome del ristorante da Gemma Le Ondine a Marina Grande. “Cocktail d’amore”, l’appuntamento è per martedì 10 ottobre sulla terrazza del noto ristorante, affacciata sulle acque cristalline di Marina Grande. Dalle 16 alle 19, il ricavato di ogni consumazione sarà interamente devoluto all’Associazione Edela, a sostegno degli orfani di femminicidio e delle famiglie affidatarie. Ospite d’onore dell’evento, un volto femminile, molto amato dal grande pubblico. La nota attrice Giuliana De Sio sarà la testimonial dell’evento. La sua partecipazione aggiunge significato ad un tema, tanto attuale, quanto scottante. “Incredula, addolorata, spaventata e profondamente coinvolta da questo fenomeno criminale – dichiara Giuliana De Sio che esprime una cultura dei rapporti uomo/donna, che deve assolutamente essere cambiata. E dovremo far appello a tutta la nostra intelligenza”. L’associazione Edela è una no profit, fondata e presieduta da Roberta Beolchi, che si estende su tutto il territorio nazionale a sostegno e tutela degli orfani di femminicidio e delle famiglie affidatarie. Dopo anni di ricerche psicologiche e criminologiche – mediante diversi anni di studi, incontri diretti con i bambini, orfani maggiorenni e nonni – è maturata la convinzione di scendere in campo per dare un concreto e diretto supporto a quanti si ritrovano privi di alcuna garanzia circa il proprio quotidiano e soprattutto circa il futuro. “Ho sentito una vera e propria chiamata dinanzi ad un tema che proprio in questo ultimo periodo si è trasformato in una vera e propria piaga, parliamo di una donna che viene uccisa ogni 3 giorni ed è sempre l’ex compagno o l’ex marito  ad ucciderla – sottolinea Gemma Rocchi -. Quello che più mi sta a cuore sono i bambini che restano, che hanno una sofferenza atroce, in quanto si ritrovano con una madre morta ed un padre carnefice. Orfani di femminicidio, povere anime innocenti, che si trovano ad affrontare un mare magnum di problemi e tanta solitudine.  Sostenere gli orfani è oggi, a mio avviso, l’azione più importante che si possa compiere, perché sono proprio loro il vero problema che resta dopo l’omicidio. C’è anche da dire che bisognerebbe fare molto di più per prevenire il fenomeno della violenza sulle donne, ascoltare i campanelli d’allarme che non sono sempre così evidenti.  Esistono tante forme di violenza, che vanno oltre un pugno, uno sputo. Esiste il silente e deleterio plagio, una delle forme di violenza peggiori, che quasi sempre si consuma tra le mura domestiche: urla, offese, violenza verbale, prima ancora che fisica, che finisce con l’annullamento, lo svuotamento della persona, la donna muore dentro lentamente. E’ da qui che bisognerebbe intervenire per prevenire”.

 

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