Draw Therapy, il progetto diventa una mostra d’arte all’istituto Axel Munthe

Draw Therapy, il progetto diventa una mostra d’arte all’istituto Axel Munthe

Francesca Zerella, architetto, urbanista e insegnante di storia e disegno dell’arte all’istituto di istruzione superiore Axel Munthe di Anacapri, ha curato un interessante progetto sulla “Draw Therapy” che culminerà in una mostra d’arte degli allievi mercoledì 29 maggio.

Per insegnare l’intelligenza emotiva si possono adottare diverse strategie e metodologie didattiche. Il disegno per esempio, come la musica e altre forme creative, può essere un modo potente per esprimere le proprie emozioni, poiché attraverso i colori, forme, linee, simboli, è possibile trasmettere diversi stati emotivi.

L’attività realizzata con il contributo dei ragazzi del IV e V liceo scientifico Axel Munthe di Anacapri, – racconta la professoressa Zerella – “nasce a conclusione dei percorsi di disegno e storia dell’arte che ho intrapreso a partire da inizio anno, esplorando il linguaggio delle emozioni e indagando sulle scelte pittoriche di artisti ormai noti nei libri di testo”.

“Scoprire se stessi è tutt’altro che semplice, è un atto di coraggio e talvolta – prosegue la “prof” – cela anche dell’altruismo. Per tale ragione è essenziale comprendere che ogni decisione, ogni scelta artistica, non è quasi mai frutto di un ragionamento freddo e distaccato, bensì frutto di un insieme di stati d’animo o di intenzioni anche provocatorie come nel creare distacco e disgusto da parte di chi le osserva (vedi arte provocatoria)”.

“Con la draw therapy ho chiesto agli allievi di vestire i panni degli artisti per un giorno per rendere questi presupposti più reali e riconoscibili come veri, ho chiesto loro di diventare gli artisti da dover analizzare a lezione, seguendo lo stesso iter adottato a lezione come ‘analisi delle scelte artistiche – indagine sul colore predominante – ricerca delle emozioni (tutt’altro che semplici)’ “, continua l’insegnante.

“Ho incoraggiato loro a liberarsi in forma anonima e di essere generosi, non solo per la possibilità di acquisire consapevolezza di sé e delle proprie emozioni, ma soprattutto per promuovere anche situazioni di role playing in cui gli studenti interpretando opere diverse dalle proprie, possono riconoscersi nei diversi stati d’animo – conclude – stimolando l’empatia e il benessere sociale”.

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