Incubo demolizioni: i comitati per la difesa della casa ricevuti al Ministero delle Infrastrutture, per l’isola di Capri presente l’architetto Di Tommaso

Incubo demolizioni: i comitati per la difesa della casa ricevuti al Ministero delle Infrastrutture, per l’isola di Capri presente l’architetto Di Tommaso

Il dramma delle demolizioni ancora una volta portato a Roma. Una delegazione dei comitati per la difesa della casa, presente l’architetto Paolo Di Tommaso del comitato per il diritto alla casa dell’isola di Capri, accompagnata dall’avvocato Bruno Molinaro, al culmine della manifestazione nazionale contro gli abbattimenti, è stata ricevuta ieri, d’intesa con il ministro Matteo Salvini, dal capo dipartimento del Ministero delle infrastrutture Calogero Mauceri e da alti funzionari addetti all’ufficio legislativo e alle politiche abitative (nella foto). L’avvocato Molinaro ha illustrato le proprie proposte per la soluzione dell’annoso problema, in particolare quella relativa alla graduazione delle demolizioni secondo un determinato ordine di priorità (sulla falsariga del DDL Falanga) e alla sospensione (blocca ruspe) delle demolizioni stesse con effetto immediato, se aventi ad oggetto le case di necessità, ovvero le uniche case dei contravventori sprovvisti di alloggio alternativo.

L’avvocato Molinaro si è soffermato anche sull’altra proposta relativa alla interpretazione autentica della norma che prevede la sanzione, da intendersi come pena allorquando venga eseguita a distanza di anni, richiamando, a sostegno, una serie di sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo, che, anche di recente, ha ribadito che in una società democratica non si può demolire la costruzione abusiva quando la stessa costituisca l’unico alloggio del condannato. In tal caso – secondo i giudici di Strasburgo – la demolizione è una misura sproporzionata, contraria alle regole della civile convivenza e della solidarietà sociale.

All’esito dell’incontro, sia il capo dipartimento che i funzionari presenti hanno espresso apprezzamento per le proposte presentate nella consapevolezza dell’assoluta gravità del problema e dell’avvertita esigenza di un equo contemperamento tra l’interesse al ripristino della legalità violata e quello dei destinatari delle procedure esecutive se abitanti in case di necessità e se sprovvisti di alloggio alternativo in attuazione dei principi fissati dalla giurisprudenza della Corte Europea.

“Alla manifestazione pubblica, svoltasi ieri a Roma, erano presenti – sintetizza l’architetto di Anacapri Paolo Di Tommaso – molte associazioni di comitati per il diritto alla casa, provenienti dalla Campania e da altre regioni del sud Italia. Ad attenderci, al Ministero delle infrastrutture, unitamente ad altri funzionari, era presente il dott. Calogero Mauceri, quale capo dipartimento per le opere pubbliche e le politiche abitative del Ministero, ovvero la massima autorità non politica di tale organo. Pertanto l’incontro, da subito, ha assunto un taglio tecnico”.

“I rappresentati dei vari comitati – aggiunge Di Tommaso – hanno rappresentato al capo dipartimento le problematiche abitative dei singoli territori chiedendo per il tramite dell’avvocato Bruno Molinaro i seguenti punti: 1. un provvedimento legislativo, che possa graduare le demolizioni giudiziali, secondo un criterio di ragionevolezza, lasciando per ultime le case di necessità; 2. un blocca ruspe immediato per le case di necessità; 3. la trasformazione della demolizione giudiziale, da carattere amministrativo, in carattere penale, pertanto prescrivibile nei cinque anni”.

“Constatato che è impensabile un quarto condono edilizio, in quanto la Corte Costituzionale non lo farà passare e preso atto che una grossa parte del patrimonio edilizio presente sul territorio nazionale ha delle irregolarità, si è ipotizzato che una soluzione per recuperare tali immobili, deve essere ricercata apportando le necessarie modifiche al Testo Unico sull’edilizia ed attuando interventi di c.d. ‘ravvedimento operoso’ cosi come proposto dallo stesso Molinaro”, conclude Di Tommaso, riferendo che l’incontro al Ministero è terminato con il proposito di organizzare un ulteriore approfondimento tra circa un mese.

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