La proposta del Premio San Michele: “L’intera isola di Capri sia patrimonio mondiale dell’Unesco”

La proposta del Premio San Michele: “L’intera isola di Capri sia patrimonio mondiale dell’Unesco”

Il Premio Capri-S. Michele ha proposto che l’Isola di Capri, noto in tutto il mondo per le sue bellezze naturali, i suoi siti archeologici, i suoi monumenti storici e d’arte, sia candidata al Patrimonio Mondiale protetto dall’UNESCO, nel suo insieme o in alcuni dei suoi celeberrimi siti.

Ha auspicato per questo la costituzione di un Comitato presieduto dai sindaci di Capri e di Anacapri, e comprendente i rappresentanti di tutti gli enti e le istituzioni isolane, e l’adesione e il sostegno dei tanti amanti ed ammiratori dell’Isola, sparsi in Italia e nel mondo.

Questo è il testo della proposta.

PER L’ISOLA DI CAPRI NEL PATRIMONIO MONDIALE PROTETTO DALL’UNESCO

Dal 27 al 29 novembre si svolgerà nel Palazzo Reale di Napoli l’Incontro Internazionale “Cultural Heritage in the 21st Century”, al quale parteciperanno rappresentanti ed esperti dei 194 paesi membri dell’UNESCO (United Nations Educational Scientific and Cultural Organisation). L’Incontro è organizzato dal Ministero della Cultura e dal Ministero degli Affari Esteri, con la collaborazione del Comune di Napoli, il cui Centro Storico, dal 1994, è nel patrimonio protetto dall’UNESCO.  Da Napoli i convenuti , i quali sanno che l’Italia è il paese che ha più siti protetti dall’UNESCO, osserveranno l’elegante immagine dell’Isola di Capri, uno dei nomi più noti e prestigiosi nel mondo specialmente per le sue divine bellezze naturali, i suoi siti archeologici, i suoi monumenti storici e d’arte. Ma, almeno alcuni, si sorprenderanno e meraviglieranno che il nome Capri non compare nelle liste dell’UNESCO, nello stesso modo in cui italiani e non italiani si sorprendono e meravigliano nell’avvedersi di questo.  Com’è noto, l’UNESCO fu costituito a Londra nel 1945, ed ha sede a Parigi, come la Commissione di Cooperazione Intellettuale della Società delle Nazioni, che in un certo senso ha sostituito, ed alla quale, nel 1922, il sindaco di Capri Edwin Cerio inviò il Progetto per la costituzione di un Centro di Produzione e di Protezione Intellettuale nella Certosa di San Giacomo, che essa approvò e cominciò a finanziare.  All’inizio il Patrimonio dell’Umanità protetto dall’UNESCO fu suddiviso in due liste: quella del patrimonio culturale, e quella del patrimonio naturale. In seguito, fu istituita la lista del Patrimonio Immateriale Culturale.  Ad ognuna di queste liste, l’Isola di Capri avrebbe potuto candidare suoi beni. Ma ciò non è mai avvenuto.  Proposte non sono mancate, ma non sono mai state sostenute.  Qui non ci si soffermerà su di esse, né si cercherà di dire perchè non sono state sostenute, per non suscitare fuorvianti polemiche.  Si dirà invece che, or più che mai, bisognerebbe adoprarsi per la candidatura dell’intera Isola, o per quella di alcuni dei suoi siti di fama mondiale, come la Grotta Azzurra, i Faraglioni, la Certosa di San Giacomo, Villa Jovis, Villa Damecuta, la Valletta di Cetrella, Villa San Michele, le altre Grotte marine, la chiesa di San Michele…  Perchè questo possa avvenire, sarebbe necessario che sia la Comunità di Capri, sia quella di Anacapri condividessero la proposta di candidatura all’UNESCO. E che, per questa, fosse costituito un Comitato che potrebbe essere presieduto dal sindaco di Capri e dal sindaco di Anacapri, e composto da rappresentanti di tutti gli enti e le istituzioni culturali, religiose, sociali, economiche dell’Isola.  Sappiamo bene che, come ha rilevato anni or sono il Censis, la cultura isolana “oppone forti resistenze ai comportamenti associati”. Ma, in questa occasione, nell’interesse generale, dovrebbe subire un radicale cambiamento.  Questo potrebbe essere agevolato se fosse candidata l’intera Isola, o se fossero candidati due siti, uno situato a Capri (potrebbero essere i Faraglioni), uno situato ad Anacapri (potrebbe essere la Grotta Azzurra).  Logicamente, sarebbero necessari  e auspicabili adesioni e sostegni dei tanti amanti e ammiratori dell’Isola, che sono in Italia e nel mondo.

Raffaele Vacca

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