La quarta edizione del CapriArt* giunge a conclusione: quattro serate di emozioni nel segno della Svezia e della cultura Queer

La quarta edizione del CapriArt* giunge a conclusione: quattro serate di emozioni nel segno della Svezia e della cultura Queer

Grande successo per la quarta edizione del “CapriArt* – Arte come rivendicazione di genere”. Quattro serate all’insegna del teatro, della lirica, della musica classica e pop hanno entusiasmato i tanti ospiti del festival dedicato quest’anno alla Svezia. Si è tenuta infatti a Villa San Michele, la casa-museo del medico e scrittore svedese Axel Munthe in sinergia con l’omonima Fondazione, l’inaugurazione della manifestazione, il 19 settembre, con l’attrice Anna Ammirati in una potente interpretazione di Anne Charlotte Leffler, la proto-femminista svedese “in lotta con la società”, libera, accompagnata al piano da Sara Amoresano che ha eseguito per la prima volta in Italia brani della compositrice svedese Elfrida Andrée. Ad introdurre le prime ospiti della kermesse la sovrintendente di Villa San Michele Kristina Kappelin e il direttore artistico del CapriArt* Mauro Gioia.

Nella seconda serata di venerdì 20 il Festival è tornato a Villa Lysis, sede originaria della manifestazione, con lo spettacolo “Corrispondenze segrete” mettendo in scena un carteggio inedito tra Maria Antonietta di Francia e il suo amato Axel de Fersen. Tra gorgheggi e musica barocca, interpretata dalla soprano queer Théa Booz accompagnata da Marie VasconiCristina Donadio si è calata nei panni una regina mai vista, un po’ Lady D., un po’ mattatrice di un dj-set mozzafiato affacciato sul golfo di Capri, con il sound di R%cc%, un live-set sospeso tra storia e contemporaneo per festeggiare l’amore e la vita.
Sabato 21 l’appuntamento è stato alle 17 in piazzetta con una passeggiata inedita alla scoperta della Capri segreta condotta dall’assessore alla cultura e turismo della Città di Capri, Melania Esposito.
La camminata è salita dal cuore al tetto di Capri e a seguire, sempre a Villa Lysis, Fabiana Fazio e Claudio Fidia sono stati i protagonisti di “Isole”, spettacolo ispirato al dramma da camera incompiuto “L’isola dei morti”, dello svedese August Strindberg.

Per la chiusura del Festival si è tenuto un doppio spettacolo: prima il ritorno del duo musicale e letterario di Marie Modiano e Peter von Poehl, con le loro creazioni site specific, tra parole e musiche ispirate alle anime di Capri; poi Lino Musella con “Lettere da una città in lutto”, omaggio a “La città dolente” di Axel Munthe accompagnato dalla fisarmonica di Eduarda Iscaro.

Grande attesa per la prossima edizione su quelli che saranno i personaggi che ritorneranno alla dignità letteraria, riscoperti tra i bauli immaginari di Casa Wreford Villa Lysis. Tanti i testi e le opere degli autori scomodi, dalle identità fluide, che hanno dimorato a Capri e che attendono di tornare alla luce, attraverso nuovi e grandi interpreti. Guardando già al futuro per una quinta edizione che segna il primo anniversario di un piccolo-grande Festival candidato ormai a diventare un appuntamento imperdibile della vita culturale dell’isola.

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