Non solo overtourism ma anche la piaga degli affitti in nero a Capri: il caso sul Corriere del Mezzogiorno

Non solo overtourism ma anche la piaga degli affitti in nero a Capri: il caso sul Corriere del Mezzogiorno

In una lettera al Corriere del Mezzogiorno online, un cittadino, che si firma Annibale Ruocco ma che evidentemente non è caprese visto che non risultano persone sull’isola con questo nome e cognome, riprende il tema dell’overtourism (che era stato lanciato dal sindaco Paolo Falco) ma soprattutto sgancia la “bomba” degli affitti in nero.

Corriere del Mezzogiorno: la lettera

“L’allarme che il sindaco di Capri ha lanciato dal suo giornale rispecchia in pieno la realtà. L’isola sta esplodendo, e non certo da questa stagione, e temo sarà difficile ridurre alla ragione le compagnie di navigazione. Però io credo che con le regole chiare si potrebbe ristabilire un po’ di ordine. A partire da quelle che certi residenti, in realtà proprietari di seconde case, non rispettano. Sono tantissimi quelli che affittano in nero le proprie ville e i propri appartamenti e che nel corso di una stagione eludono il fisco per migliaia di euro. Regole per tutti per un’isola più vivibile”. Questo il testo della lettera pubblicata dal Corriere.

A rispondere è il direttore del giornale, Enzo d’Errico, che, titolando “Degrado e overtourism, Capri non è (più) un’isola”, scrive così sul Corriere del Mezzogiorno online.

“Caro signor Ruocco, 
il motto che lei conia nelle ultime righe dovrebbe valere per Capri come per qualsiasi altro lembo del nostro Paese. Purtroppo, invece, non è così. Ovunque. Quindi ciò che avviene nell’isola delle sirene è soltanto il riflesso di un ben più vasto malgoverno del territorio che spazia dal dissesto idrogeologico al cieco rifiuto del cambio climatico in corso, fino alla totale inerzia con cui affrontiamo l’overtourism, un fenomeno che sta mettendo a rischio la vivibilità dei nostri luoghi d’arte e sovvertendo gli assetti economici (e spesso legali) delle città più note. Quanto accade a Napoli da anni ne è una dimostrazione oltremodo palese: centinaia di B&B che germogliano senza rispettare le norme, bar e pizzetterie che invano le strade del centro rendendole un inferno nel quale i residenti, senza averne colpa, sono condannati a vivere, sagre e fiere che dilagano nelle piazze come fossimo tornati al medioevo. Ha ragione il sindaco di Capri quando invoca che gli sbarchi vengano almeno dimezzati perché è impossibile sostenere flussi pari a quelli registrati di recente. Tuttavia credo che, sebbene giusta e necessaria, si tratti pur sempre di una misura tampone, un rammendo che da solo non può cancellare lo sbrego. Sono felice, allora, che lei punti il dito anche contro le responsabilità di noi cittadini, sollevando il velo d’ipocrisia e moralismo dietro il quale sovente ci nascondiamo. Gli affitti in nero sono un affronto alla convivenza civile perché consentono a tanti di evadere il fisco, nonostante siano proprio le tasse (che noi lavoratori dipendenti paghiamo fino all’ultimo centesimo) a garantire i più deboli finanziando i servizi pubblici, il welfare e, tra mille altre cose, pure gli interventi a difesa del territorio. La vicenda diventa vieppiù insopportabile quando ad aggirare le regole sono i ricchi proprietari delle ville e degli appartamenti capresi. Roba da voltastomaco e non da mal di mare”.

7 pensieri su “Non solo overtourism ma anche la piaga degli affitti in nero a Capri: il caso sul Corriere del Mezzogiorno

  1. Degli affitti in nero, un altro aspetto non meno trascurabile dell’evasione fiscale, ma addirittura più “pericoloso” è il fatto che non vengono registrati e comunicati agli organi di polizia (atto obbligatorio) i dati degli ospiti, favorendo la venuta sull’isola di soggetti pregiudicati ed indesiderati. Mi viene il voltastomaco pensare che possano esserci persone già di per sé agiate che mettano in atto questa prassi per poter fare ulteriormente cassa e continuare ad “ingrassare” fregandosene di tutto il resto e del benessere della nostra amatissima isola.

  2. Oltre alla nuova scoperta dell’acqua calda, delle tasse invendibili da chi dipendente, del dissesto idrogeologico, delle cavallette, guardatevi un attimo in giro e prestate attenzione a CHI gestisce la maggior parte degli affitti a Capri e di chi sono le seconde case in oggetto e vi renderete conto che siamo sempre più provincia di un decadente impero

  3. Ci vorrebbe il vero Annibale con i suoi elefanti !
    Affitti in nero? Beh, sicuramente ci sono ma non è solo questa la piaga dell’isola.
    Nessuno parla delle guide turistiche?
    Basterebbe fermarne una al suo arrivo a Capri, perquisirla e verificare quanti contanti ha in tasca ; fermarla di nuovo prima del suo ritorno sulla terraferma dopo una giornata di lavoro a Capri, perquisirla di nuovo, e verificare quanti contanti ha in tasca. E’ semplice !
    Si parla di dimezzare le corse per capri per ridurre gli arrivi a Capri.
    Anche questo va bene, forse, però, si fa il conto senza l’oste. Oltre ad avere un confronto con le compagnia marittime (APONTE), bisogna anche confrontarsi con le compagnie marittime isolane; con i titolari di bar, pizzetterie, tassisti, staiano trasporti, piccoli imprenditori nautici, guide tuiristiche, ecc., ecc., ecc.
    La vedo dura. Queste categorie salteranno addosso al proponente come l’invasione delle covallette in Egitto, e non ci sarà nessun Mosè che tenga.
    Volete parlare di case vacanze, B & B, affitti brevi ?
    Molte famiglie capresi sono alle prese con l’emergenza abitativa proprio per l’apertura di molte attività turistiche ricettive a carattere imprenditoriale e non.
    Oggi, esercitare una di queste attività è molto semplice, soprattutto per chi opta per “gli affitti brevi”. Basta una semplice dichiarazione autocertificata a firma del proprietario sui requisiti igienico-sanitari, impiantistica, agibilità, urbanistica, e si parte.
    I piccoli “Morgano” impazzano, i controlli sono minimi anche perchè con l’apertura di queste nuove attività le casse comunali si gonfiano ulteriormente.
    Cordialmente.
    Massimo

  4. Capri si è dedicata al turismo di massa, la solita visione a brevissimo raggio degli isolani, meglio vendere 1000 caffe, panini e magliette oggi che 100 drink, pasti e abiti domani…

    Purtroppo il mercato selvaggio dei trasporti marittimi pubblici e privati e quello dei b&b spesso gestiti da “stranieri” senza scrupoli hanno portato il livello del turismo a quello di cittadina di provincia, ormai gli americani che si facevano la settimana o i dieci giorni vanno altrove e sono stati rimpiazzati da mangiapizza

  5. Dal 1 settembre sono entrate in vigore le nuove norme per i b&b e affitti brevi, anche tramite gestore. Tra l’altro anche l’esposizione del codice CIN all’ingresso, oltre a dati catastali, misure antincendio, nuove tasse ecc.
    Che la Finanza controlli TUTTI ! perchè ci hanno veramente stancato e prevaricato!

  6. Vorrei rrispondere a Massimo.
    Quanto agli scontri con gli interessi di armatori, guide , b&b ecc. : è per questo che su molti temi dovrebbe essere lo Stato a legiferare e amministrare e imporre limiti. Il potere deve essere estraneo e distante , al di sopra delle realtà locali. Ed è meglio un commissario prefettizio che un sindaco. Altro che Regioni e autonomie.

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