Recuperati nel mare di Capri blocchi di ossidiana di epoca neolitica (photogallery)
Importante intervento nelle acque di Capri da parte del personale della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, insieme al Nucleo sommozzatori della Polizia di Stato e ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, che oggi hanno proceduto al recupero in mare di alcuni blocchi non lavorati di ossidiana, già scoperti e avvistati nel 2012, che facevano presumibilmente parte di un carico di una nave di epoca neolitica. Oltre al soprintendente Mariano Nuzzo, hanno preso parte allo straordinario recupero avvenuto nei fondali in prossimità di Villa Malaparte il funzionario responsabile di zona Luca Di Franco, la responsabile dell’ufficio archeologia subacquea Simona Formola e l’assistente tecnico subacqueo Carlo Leggieri. Il nucleo recuperato, che reca ben evidenti sulla superficie tracce di scalpellature e lavorazione, misura circa 28 x 20 cm per un’altezza di 15 cm ed un peso di quasi 8 kg. Si è provveduto a collocarlo nei depositi della Soprintendenza in attesa di interventi di pulizia dalle concrezioni marine e restauro. Sarà necessaria la realizzazione di un rilievo estensivo del fondale di tipo strumentale, per verificare l’eventuale presenza dello scafo o di altro materiale di carico e per orientare lo scavo diretto, in un contesto particolarmente difficile per le indagini e il recupero di materiali antichi, soprattutto di una certa consistenza, determinata dalle quote molto basse del fondale. Le successive operazioni di recupero, già programmate, consentiranno certamente di approfondire la frequentazione dell’isola di Capri in particolare, ma anche del Mediterraneo antico in generale, in epoca, quella preistorica, ancora tutta da indagare.