Riparte l’inchiesta sulla misteriosa morte a Capri di Luca Canfora, il fratello convocato dagli inquirenti

Riparte l’inchiesta sulla misteriosa morte a Capri di Luca Canfora, il fratello convocato dagli inquirenti

Dopo essere rimasta impantanata per molti mesi, riparte l’inchiesta della Procura di Napoli e della Polizia sulla misteriosa morte di Luca Canfora, noto e apprezzato costumista del premio Oscar Paolo Sorrentino, avvenuta nella mattina del 1º settembre 2023 a Capri. A darne notizia è Il Fatto Quotidiano che oggi dedica alla vicenda un’intera pagina, firmata da Alessandro Gaeta, giornalista Rai (Tg1 e Tvsette), intitolata “Capri, la morte del costumista di Parthenope diventa un giallo”. Canfora faceva parte della troupe di Parthenope, le cui riprese in quei giorni erano concentrate sui Giardini di Augusto qui Luca scomparve per ricomparire cadavere in mare.
“Ad oggi – scrive Gaeta – l’ipotesi degli investigatori resta quella di suicidio, ma i dubbi sollevati dalla prima e unica ricostruzione dei fatti sembrano gli ingredienti di un giallo che in altre occasioni, tenuto conto delle circostanze, avrebbe tenuto banco sulle cronache non solo italiane. Una delle scene clou del film girata a Capri ricostruiva tra l’altro il suicidio di Raimondo, innamorato della sorella Parthenope e morto lanciandosi dalle stesse scogliere dove sarebbe volato anche Luca”.
“Nell’indagine del sostituto procuratore di Napoli Silvio Pavia, che per 18 mesi sembrava essersi impantanata, qualcosa è cambiato in questi giorni: l’inchiesta affidata alla Squadra Mobile di Napoli è ripartita con la convocazione per il 18 febbraio del fratello di Luca”, riferisce Il Fatto Quotidiano (l’articolo integrale è sull’edizione cartacea del quotidiano).
I dubbi della famiglia non sembrano affatto campati per aria. Tanto per cominciare la scogliera dove si sarebbe lanciato Luca Canfora non termina direttamente in acqua, ma su una fascia molto ampia di scogli e detriti, difficile finire a mare; lo stesso costone roccioso dell’incidente è costituito da almeno tre gradoni contro i quali un corpo in caduta libera avrebbe sicuramente urtato, sfracellandosi. Eppure, nonostante la morfologia dei luoghi e i 100 metri di altezza del dirupo, il cadavere – che famiglia e amici hanno potuto osservare prima del funerale – sembrava avere solo contusioni e ferite esterne, compresa una sulla parete frontale destra della testa, possibile segno di un impatto o un’aggressione avvenuta in prossimità degli scogli. Ma a occhio nudo nessuna frattura evidente di braccia, gambe e cranio, come ci si sarebbe aspettato dopo un volo di quel genere.
“Ora veniamo alle testimonianze: il cadavere è stato rinvenuto poco dopo la fine delle riprese a cui avevano partecipato moltissime persone tra attori e tecnici. Pare che del personale presente sul set siano stati ascoltati come testimoni solo gli altri costumisti, ma nessuno ha notato un uomo volare dagli scogli, né lo hanno visto dal mare, dove in piena mattinata transitavano parecchie imbarcazioni, e neppure dalla passeggiata panoramica di via Krupp celebre richiamo di turisti”, scrive Alessandro Gaeta.
E allora come e perché è morto Luca Canfora? La famiglia respinge l’ipotesi del suicidio negando che il costumista fosse depresso o avesse problemi di droga. Le analisi effettuate durante l’autopsia non hanno rilevato tracce di stupefacenti e – al di là degli alti e bassi d’umore tipici di chi lavora nel mondo del cinema – Canfora era un costumista molto apprezzato. Secondo il fratello Giuseppe, non poteva certo lamentarsi della sua esistenza al punto da decidere di uccidersi.
Giuseppe teme che la verità possa non essere mai scoperta e magari salterà fuori un giorno chissà come. “Purtroppo – dice – il nostro stato d’animo non è compatibile con i tempi della giustizia”. Quanto al mondo del cinema, racconta, “c’è stata una quasi totale indifferenza. Persone che erano molto legate a Luca se lo sono dimenticato in fretta”.
Ora la notizia della convocazione del fratello da parte degli inquirenti, si attendono ovviamente sviluppi.

Nella foto in alto: Luca Canfora. Nella foto in basso: il momento in cui la salma fu portata a terra dopo il rinvenimento in mare

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