Un Picasso autentico dal valore milionario rinvenuto da un rigattiere di Pompei in una villa di Capri: la scoperta dopo sessant’anni

Un Picasso autentico dal valore milionario rinvenuto da un rigattiere di Pompei in una villa di Capri: la scoperta dopo sessant’anni

Quello rinvenuto da un rigattiere di Pompei nella cantina in disuso di una villa di Capri era un autentico quadro di Pablo Picasso (1881-1973) e non una copia come si era inizialmente ipotizzato: per giungere alla verità ci sono voluti ben sessant’anni. Una tela arrotolata in una villa caprese portata via durante uno sgombero da un rigattiere, i dubbi del figlio che ne vede una simile sui libri e la battaglia di perizie. Ora una grafologa milanese dà il responso: quella firma non è falsa. A riportare la notizia è il quotidiano di Milano “Il Giorno” che dedica un’intera pagina alla vicenda. Una storia singolare che parte agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso, quando un giovane rigattiere di Pompei “recupera” a Capri un’opera d’arte. Vi è raffigurato il volto scomposto e asimmetrico di una donna; in alto a sinistra c’è una firma in corsivo, “Picasso”. Porta il quadro a casa dove resta incorniciato e appeso in salotto per quasi mezzo secolo.

E’ uno dei figli il primo a lasciarsi insospettire: un’immagine stampata sul libro di scuola gli ricorda l’innaturale volto del ritratto affisso in casa. E se invece di una copia quella fosse davvero una tela originale del grande pittore spagnolo? Iniziano quindi accertamenti e perizie che durano anni, le indagini storiografiche cominciano ad avvalorare l’ipotesi che la tela di Capri sia uno dei molti ritratti di Dora Maar, poetessa e fotografa francese, amante e musa “privata” di Picasso, mentre il dipinto viene datato tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50. Il caso finisce all’attenzione della Fondazione Arcadia, viene ingaggiata una grafologa forense e grafologa d’arte e le conclusioni sono strabilianti: la firma su quel quadro, ora custodito in un caveau di Milano, è proprio di Picasso. E adesso la palla passa a Parigi alla Fondazione Picasso. Il rigattiere di Pompei, ormai defunto, aveva un tesoro (un’opera dal valore milionario) e non lo sapeva.

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